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Rivestire la cucina: cos’è l’effetto marmo?

Rivestire la cucina: cos’è l’effetto marmo?

Effetto marmo in cucina: come scegliere tra gres porcellanato e marmo naturale

Quando si progetta o si rinnova una cucina, la scelta dei materiali per rivestire piani di lavoro, pareti e paraschizzi non è mai secondaria. Oltre all’estetica, entrano in gioco fattori come la resistenza all’uso quotidiano, la manutenzione richiesta, la durata nel tempo e, naturalmente, i costi.
Negli ultimi anni, il gres porcellanato effetto marmo ha acquisito molta popolarità. Offre un’alternativa visivamente simile al marmo naturale, ma con caratteristiche tecniche differenti. Ma perché usare un materiale ceramico che imita una pietra naturale? Vediamo in breve quali sono le caratteristiche peculiari di entrambi i rivestimenti e quando è meglio scegliere il gres invece che il marmo vero.


Marmo naturale e gres porcellanato: cosa sono e come si comportano

Il marmo è una pietra naturale di origine calcarea, formata da processi geologici lenti e complessi. Ogni lastra presenta venature uniche e una superficie elegante, ma è anche un materiale poroso e sensibile agli acidi e agli urti. Richiede trattamenti protettivi e una manutenzione regolare per conservarne l’aspetto nel tempo.

Il gres porcellanato è un materiale ceramico a pasta compatta, ottenuto da argille selezionate cotte ad altissima temperatura. È estremamente duro, impermeabile e resistente a graffi, calore e sostanze chimiche. Viene spesso utilizzato in versione “effetto marmo”, grazie a tecniche di stampa digitale che ne riproducono con precisione l’estetica.

Le differenze principali tra gres e marmo in cucina

Nella scelta di un materiale di rivestimento per la cucina consideriamo, oltre all’aspetto estetico, anche il comportamento pratico dei materiali nell’uso quotidiano. Infatti, le superfici in cucina sono soggette a sollecitazioni diverse: calore, umidità, macchie, urti. Per questo, un rivestimento può essere molto bello a prima vista, ma rivelarsi poco adatto all’utilizzo che ne faremo nel tempo.

Dunque, nel caso ci piaccia il marmo come materiale di rivestimento della zona cottura, possiamo considerare l’utilizzo dei due materiali: marmo naturale e gres porcellanato. Nella scelta di uno o l’altro rivestimento, un buon confronto tecnico nel contesto reale di una cucina, è un passaggio essenziale. Non si tratta solo di capire quale sia “migliore” in senso assoluto, ma quale risponda meglio alle necessità e priorità di chi userà quello spazio ogni giorno. In questa sezione mettiamo a confronto i due materiali in base ai fattori che incidono di più nella scelta: resistenza, manutenzione, resa estetica e costi.

Vediamo dunque le differenze tra marmo e gres, raggruppate in tre ambiti: resistenza e manutenzione, estetica delle venature, costo e sostenibilità ambientale.

Resistenza e manutenzione

Il gres porcellanato è un materiale ceramico molto compatto, praticamente impermeabile e insensibile alle macchie. Non teme il calore né i graffi, ed è quindi adatto a un ambiente operativo come la cucina. È anche molto semplice da pulire, non richiede trattamenti protettivi e si mantiene stabile nel tempo.

Il marmo naturale, invece, è una pietra calcarea. Più tenera e porosa, assorbe facilmente sostanze acide come limone, aceto o pomodoro, che possono causare aloni e opacizzazioni. È quindi necessario trattarlo con prodotti specifici e manutenerlo regolarmente, soprattutto se si vuole mantenerne intatta la lucentezza e il colore originario.

Continuità estetica delle venature

Una delle caratteristiche che rendono il marmo così apprezzato è la venatura naturale, unica e irripetibile. Ogni lastra è diversa, e con una posa accurata è possibile ottenere risultati di grande impatto visivo.

Il gres effetto marmo, grazie alle tecnologie più recenti, è in grado di imitare molto bene questa continuità di venature. Alcuni prodotti presentano la cosiddetta vena passante, che restituisce un effetto visivo molto simile a quello della pietra naturale, con il vantaggio di una maggiore regolarità nel risultato finale.

Costo e sostenibilità

Il marmo, soprattutto nelle sue varietà più pregiate, ha un costo elevato, sia per l’acquisto sia per la lavorazione e la posa. È anche un materiale più sensibile alle variazioni di temperatura.

Il gres porcellanato, invece, ha un costo generalmente più contenuto, è disponibile in un’ampia gamma di formati e finiture, ed è spesso più semplice da posare. Dal punto di vista ambientale, la produzione del gres ha un impatto inferiore rispetto all’estrazione e alla lavorazione del marmo.

Le soluzioni per rivestire di marmo la cucina

Una volta comprese le caratteristiche dei materiali, resta da valutare come e dove utilizzarli all’interno della cucina. Non esiste una soluzione valida per tutti: ogni progetto risponde a esigenze diverse, sia dal punto di vista funzionale che estetico. Alcuni preferiscono valorizzare il piano di lavoro con un materiale importante, altri puntano alla praticità su tutta la superficie. C’è chi desidera una cucina da vivere ogni giorno, senza pensieri, e chi invece sceglie finiture più delicate per contesti in cui l’uso è meno intensivo.

Il gres porcellanato effetto marmo, spesso visto solo come alternativa al marmo naturale, è in realtà un materiale di pregio, frutto di tecnologie ceramiche avanzate. Oggi permette di ottenere risultati estetici raffinati, con venature realistiche, ampia varietà di finiture e un’ottima resistenza all’usura quotidiana. Non è un ripiego, ma una scelta coerente per chi cerca qualità, durata e bellezza.

Dunque, se desideriamo una cucina in marmo, le possibilità progettuali si possono riassumere in tre alternative: tutto in marmo naturale, tutto in gres effetto marmo, oppure una combinazione dei due materiali. Ognuna ha le sue implicazioni in termini di resa, manutenzione e funzionalità. Conoscerle bene aiuta a fare una scelta più consapevole.

1. Tutto in marmo naturale

Questa scelta punta sull’eleganza e sul valore estetico. Viene preferita in cucine di rappresentanza o in ambienti dove l’uso è meno intensivo. È importante, però, essere consapevoli delle esigenze di manutenzione e protezione che il materiale comporta.

2. Combinazione di marmo e gres porcellanato

Si può, ad esempio, optare per un top in marmo naturale e rivestire le pareti con gres effetto marmo. In questo modo si mantiene il pregio del materiale naturale nei punti più visibili, ma si semplifica la gestione quotidiana grazie alla praticità del gres. Questa è un ottima soluzione per chi cerca equilibrio tra estetica e prestazioni, ma bisogno prestare attenzione a coordinare i tipi di marmo (vero o ceramico).

3. Solo gres effetto marmo

È la soluzione più equilibrata per chi cerca un compromesso tra resa estetica e funzionalità. Con i prodotti giusti e una posa ben realizzata, si può ottenere un effetto visivo di notevole impatto, adatto anche a cucine molto utilizzate. Il rivestimento risulta comunque di pregio e dal grande impatto visivo.

La posa: un passaggio decisivo

Ora, qualunque sia il materiale marmoreo che abbiamo scelto, il passaggio successivo sarà la posa in opera. Questa fase influisce in modo determinante sul risultato finale. Una posa poco curata può compromettere l’estetica, la durata e la funzionalità del rivestimento. È importante affidarsi a posatori esperti, in grado di:

  • valutare il formato più adatto per lo spazio disponibile,
  • realizzare giunti minimi e ben distribuiti,
  • valorizzare le venature e orientare correttamente le lastre.

Un consiglio per concludere

Scegliere tra marmo e gres non significa stabilire quale sia “il migliore” in assoluto, ma individuare la soluzione più adatta alle tue esigenze, al contesto e alle abitudini d’uso. Ci sono cucine in cui il marmo naturale esprime tutto il suo valore, e altre in cui il gres offre la risposta più razionale.

L’esperienza maturata in sessant’anni di lavoro ci insegna che ogni progetto ha le sue esigenze specifiche, e che i materiali vanno scelti con attenzione, conoscendone pregi e limiti. Solo così si possono realizzare ambienti che durano nel tempo e rispondono davvero alle aspettative di chi li vive ogni giorno.

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